INLINE HOCKEY CLUB
CAPOLAGO FLYERS

Meno disagi e più possibilità grazie al tetto sopra la pista

Spunta l’idea che mira alla copertura della pista dove si pratica l’inline hockey – Il progetto di massima prevede anche l’installazione di un impianto fotovoltaico – E, si sottolinea, la struttura potrebbe ospitare eventi anche per la popolazione

In inglese si dice anche «win-win». Ovvero la possibilità che, ad esempio in un affare, ne escano tutti vincitori. Lo stesso potrebbe accadere alla pista di skater di Capolago, dove la squadra locale, i Flyers, gioca le proprie partite. Una pista, ma anche un luogo di incontro, che si trova incastonata nella zona residenziale del quartiere di Mendrisio. Tramite una mozione generica inoltrata dai consiglieri comunali Paolo Felappi (primo firmatario) e Simona Rossini viene lanciata l’idea, appunto, ritenuta vincente su più fronti: coprire la pista. Ma chi ci guadagna? Stando a un progetto commissionato proprio dai Flyers, ne trarrebbero beneficio tutti. La copertura della pista – realizzata con una struttura metallica – ridurrebbe innanzitutto l’inquinamento luminoso serale prodotto a seguito della pratica della disciplina sportiva. Per la società, inoltre, una copertura della pista garantirebbe «un regolare svolgimento delle attività delle varie categorie» e permetterebbe inoltre di organizzare manifestazioni «con qualsiasi tempo meteorologico». Il sodalizio, fondato nel 1985, conta una squadra in ogni categoria: dai Kids (per bambini dai 6 ai 9 anni), passando per i Mini, Novizi e Juniori, sino a una squadra di attivi (che milita in prima lega) e una di veterani. Un tetto alla pista, non va dimenticato, favorirebbe in aggiunta anche l’organizzazione di eventi non per forza legati all’attività sportiva, ma offrirebbe uno spazio «polifunzionale aperto alla popolazione».

Ecosostenibile e redditizio

Nel progetto v’è inoltre un ultimo aspetto, non trascurabile. L’Atelier Officina d’ArchitetturA – che ha ideato la proposta – prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico. «La forza di questo progetto – si legge nella relazione – sta soprattutto nella copertura, dove l’idea è quella di utilizzare dei pannelli fotovoltaici i quali, fatti i dovuti calcoli, permetteranno all’investitore di ripagare l’intera struttura in poco più di 6 anni e di avere a disposizione una superficie di circa 1.000 metri quadrati che produca energia elettrica a costo zero per anni per la popolazione».

Dello stesso avviso, come detto, sono i due consiglieri comunali che hanno presentato una mozione generica all’Esecutivo cittadino: «La possibilità di sfruttare l’infrastruttura anche per altre tipologie di attività è sicuramente visto positivamente vista la mancanza di strutture nel quartiere». E poi si ribadisce, si ridurrebbero i rumori e l’inquinamento luminoso e verrebbe conservato meglio il fondo della pista. Per quel che concerne l’aspetto finanziario i mozionanti spiegano che «il costo di massima preventivato è di circa 500.000 mila franchi, totalmente autoportante con la vendita di energia elettrica». Per tutta questa serie di motivi, Felappi e Rossini chiedono quindi che il Municipio sviluppi il progetto sulla base delle indicazioni fornite nello studio di massima e allestisca il relativo messaggio municipale. Per le parti coinvolte, come visto, non ci sono dubbi: si tratta di un progetto «win-win».

Stefano Lippmann @CdT