INLINE HOCKEY CLUB
CAPOLAGO FLYERS

PICCOLI FLYERS VOLANO ALTO NEI CUORI!

Lo scorso fine settimana nel palazzetto dello sport di Givisiez, nel canton Friborgo, si sono tenuti i campionati europei di inline hockey per la categoria U13. Come unici ticinesi presenti, i nostri piccoli Flyers si sono distinti sia per le qualità sportive e agonistiche, che per la maturità e capacità di elaborare al meglio una situazione che li vedeva fortemente svantaggiati. Infatti, il livello di squadre come Givisiez e Duisburg, rispettivamente campione e vicecampione europeo, si è rivelato semplicemente irraggiungibile per una serie di motivi che andremo a snocciolare con il coach, Flaviano Bettoni, che da diversi anni allena questa fantastica realtà momò.

Ad eccezione delle due batoste contro le future finaliste, i Flyers hanno sempre pareggiato o perso di misura, lottando fino all’ultimo secondo per cercare di strappare un risultato utile. Alla fine i Capolago Flyers si sono piazzati all’ottavo posto. “I ragazzi stanno crescendo e hanno dimostrato un’autonomia nell’elaborare le sconfitte che ha lasciato a bocca aperta tutto il nostro staff” mi spiega coach Bettoni. Sì, perché lo sport significa anche imparare a gestire le sconfitte. “L’empatia tra di loro è stata fantastica e hanno interagito in modo aperto e propositivo. Dal punto di vista emotivo è come se avessimo vinto il torneo.” Come è stato possibile un risultato del genere? “Merito della consapevolezza di essere uniti, dello spirito di squadra e dell’aiutarsi a vicenda e così aver capito di potersela giocare contro chiunque”. Questo per i bimbi, ma voi adulti cosa avete imparato? “Siamo cresciuti tutti: giocatori, allenatori e genitori” mi spiega Bettoni “a livello personale ne esco con un bagaglio pazzesco. Ho 49 anni e pensavo di averle viste tutte, ma le emozioni che ho provato quando i ragazzi sono riusciti a vincere contro la i campioni inglesi, mi hanno ripagato per tutti gli sforzi profusi nella mia carriera di allenatore”. Qualche rammarico? “È frustrante sapere che con una preparazione più lunga avremmo potuto centrare un risultato sportivo migliore”. Come si spiega? “La collaborazione con le squadre di hockey su ghiaccio ticinesi non funziona come nel resto della Svizzera, dove i ragazzi giocano sia su ghiaccio che a inline. Basti pensare che la squadra neocampione europea del Givisiez era farcita di giocatori del Friborgo Gotteron di ghiaccio.” L’annoso problema 100% ticinese, insomma, che vede i ragazzi ancora giovanissimi posti davanti all’obbligo di scegliere tra hockey su ghiaccio e hockey inline, mentre a livello sportivo le due discipline si completano perfettamente e permettono ai giocatori in erba di divertirsi tutto l’anno, proprio come fanno i giovani al nord delle alpi. Ma davvero c’è chi pensa ancora che l’approccio polisportivo possa nuocere alla crescita di un giovane? Allora i vari Fazzini, Sannitz, Vauclaire, Haas, per non citare chi gioca in NHL e che ha sempre giocato anche a inline, sono stati fortunati a non rovinarsi le carriere calzando i pattini su rotelle! Addirittura Wayne Gretzky consiglia l’inline hockey per mantenersi in forma in estate. Sintomi di demenza? Non credo proprio… Un’assurdità sportiva dal sapore di credenza popolare, che in Ticino continua ad essere affrontato come un problema, invece che un’opportunità. Il risultato è che con l’integrazione dei giocatori di hockey su ghiaccio, il livello del campionato regionale in Romandia è decisamente più alto rispetto a quello ticinese e poi ai campionati svizzeri ed europei ci si trova a giocare contro i cosiddetti “alieni”. “Per una collaborazione fruttuosa con l’hockey su ghiaccio ci vorrebbero anche più infrastrutture coperte come quelle del Palamondo di Cadempino o di Givisiez” conclude convinto Flaviano Bettoni, che ne approfitta per ringraziare “di cuore i genitori per loro determinazione nel seguire i propri figli e per il tifo caloroso. Inoltre, abbiamo la fortuna di avere una società, che pensa e sviluppa lo sport in favore del settore giovanile. Dal presidente, Mattia Pedetti e il vice, Fabio Braga, al responsabile del settore giovanile. Michele Fontana e a Christian Cetti, giocatore che si è messo a disposizione come assistant coach agli Europei”.

Adesso gli occhi sono tutti puntati alla Flyers Cup, il torneo veterani riservato agli over 35, in cui oggi e domani dodici squadre ufficiali e amatoriali si sfideranno in due gironi, chiamati Luisoni e Cattaneo, per omaggiare i padri fondatori e primi presidenti dei Flyers. Dopo le sfide in campo durante il giorno, la sera tutti amici in buvette con tanta musica e divertimento. Per finire in bellezza, sabato sera alle 22.00 scatterà l’imperdibile concerto degli Sgaffy.

Simon Majek